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Può il riscaldamento globale liberare antichi patogeni ibernati nel ghiaccio?





Ebbene sì, il riscaldamento globale, ultimamente particolare oggetto di dibattito, protagonista di vari mutamenti e alterazioni di moltissimi fenomeni naturali, legati alla nostra quotidianità, è in grado di risvegliare, attraverso lo scioglimento dei ghiacciai, agenti patogeni antichi, che potrebbero portare a rischi epidemiologici di considerevole importanza.


Bisogna innanzi tutto essere a conoscenza del fatto che , i ghiacciai durante la loro formazione possono congelare e intrappolare alcuni microrganismi, e che con il loro scioglimento potrebbero permettere l'uscita di questi dal loro stato di ibernazione per poi tornare ad essere contagiosi; Fortunatamente la situazione climatica geologica avversa permette a solo pochi microrganismi di tornare effettivamente a contagiare e quindi di sopravvivere e riprodursi.


La faccenda cambia nel PERMAFROST ( materiale organico terrestre, come terra o sabbia o altro che sia rimasto ad una temperatura di 0°C, o inferiore, e congelato per almeno due anni ) poiché in esso è più probabile ritrovare carcasse di animali intrappolate, che al loro interno conservano meglio i microrganismi.

Sappiamo per certo che molti virus antichi sono già stati ritrovati nel ghiaccio, tra cui :

- l'influenza spagnola in Alaska nel corso dell'anno 2007, pericoloso virus che tra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo.

Nel Permafrost ( la differenza fondamentale è che mentre il ghiaccio si scioglie, questo si scongela ) invece sono stati ritrovati altri patogeni tra cui:

  • il VAIOLO, che potenzialmente potrebbe essere in grado di ritornare attivo

  • l'ANTRACE, infezione batterica avvenuta nell'agosto 2016 in Siberia

A proposito di quest'ultimo batterio, ritrovato nel 2016 in Siberia, questi portò alla morte di un ragazzo di 12 anni e all'ospedalizzazione di altre 20 persone;

Si pensa che il batterio si scongelò da una carcassa di una renna infetta di circa 75 anni prima, rinvenuta a causa di un'ondata di caldo anomala, che sciolse uno strato di Permafrost nel quale si trovava l'animale, dando in tale modo la possibilità al batterio di contaminare suolo e acqua, e infine di legarsi a esseri viventi come l'uomo.





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